SCONCERTANTE: la mamma dell'assassino "meglio un morto che tre". Denunce sottovalutate? Rischia anche la Procura
"Noemi voleva scappare con me dopo avervi ucciso", così il giovane assassino, difeso dalla mamma, "meglio un morto che tre"
MONTESARDO - "L'ho fatto per voi, per salvarvi, Noemi voleva scappare con me dopo avervi ucciso". Lo ha scritto su un biglietto e lo ha anche riferito ai magistrati durante l'ultimo interrogatorio il fidanzato della giovane di Specchia barbaramente uccisa dalla gelosia del ragazzo.
Oramai è però chiaro che i genitori sapessero dell'omicidio dalla sera prima del ritrovamento del cadavere: a cena il giorno precedente a quello del clamoroso sviluppo giudiziario il giovane avrebbe detto tutto a mamma e papà, sostenendo anche questa sconcertante versione dell'omicidio per difendere la famiglia.
Assurda, a questo proposito, la reazione ai giornalisti della mamma dell'assassino di Noemi, convinta delle tesi del figlio: "meglio un morto che tre", riferendosi appunto alla possibilità che anche entrambi venissero uccisi da Noemi.
Diametralmente opposta la versione della famiglia di Noemi e delle sue amiche, che spesso raccoglievano le confidenze della ragazza sui modi violenti del giovane, che l'avrebbe anche mandata all'ospedale un paio di volte (ci sono i referti medici) con prognosi di 2 o 3 giorni, con lividi sul corpo e la faccia piena di schiaffi. In questo senso la mamma di Noemi, Imma, aveva denunciato il fidanzato della figlia ben due volte, alla magistratura penale e civile, per violenza privata, le lesioni e per accertare in che contesto familiare e sociale vivesse questo ragazzo turbolento. Nessuna denuncia ha prodotto l'apertura di un fascicolo giudiziario, ma neanche l'intervento degli assistenti sociali del Comune di Alessano. Per questo il Ministro di Grazia e Giustizia Orlando ha inviato gli ispettori al Tribunale di Lecce, per chiarire eventuali negligenze della magistratura.
Sulle modalità del barbaro omicidio chiarirà tutto l'autopsia che si svolgerà lunedì: Noemi potrebbe essere stata accoltellata, strangolata o colpita alla testa con numerose pietre, anche se le ferite e i tagli sul cadavere potrebbero essere state provocate dal permanere del corpo in mezzo alla macchia mediterranea per oltre una settimana, tra animali selvatici e agenti atmosferici.
Il fidanzato reo confesso è in una località protetta, sorvegliato a vista in ogni istante: si teme possa compiere un gesto suicida, visto che lo ha preannunciato in un biglietto: "sono un fallito, ho sbagliato, potevo uccidermi e avrei evitato questo casino".
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