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ULTRAS NAPOLI, la mentalità di una Curva di INVERTEBRATI: centrare bambini a colpi di fumogeni. ORA CURVA CHIUSA? O non ha visto nessuno?

Scene di ordinaria follia ieri al "Via del Mare": protagonisti gli ultras napoletani

LECCE - La si può raccontare perché non è accaduto nulla, fortunatamente non c'è stata nessuna conseguenza fisica per nessuno e del resto è passato tutto sotto il rigoroso silenzio della “grande” stampa. Tutto normale, tutto regolare, il “circo” del grande calcio è passato da Lecce, ha mostrato la sua forza con 4 reti ed ha tolto rapidamente le tende con i suoi giocolieri e trapezisti.

E no, adesso ci aspettiamo una risposta, nell'immediato dal Giudice Sportivo e più a lunga scadenza dalle istituzioni che regolamentano l'accesso in trasferta delle “tifoserie” italiane (volutamente tra virgolette per non offendere centinaia di tifoserie).

Ecco lo scatto sopra, simbolico, del fotografo leccese Michel Caputo, che abbiamo estratto dai social e per cui è doverosa questa citazione.

E' lo scatto che ferma l'attimo in cui un genitore strappa via il suo bambino da un seggiolino della Curva Sud per allontanarlo dal fumogeno che gli è appena caduto accanto, lanciato dallo spicchio di “tifosi” del Napoli presenti nel Salento ieri. “Fortunatamente” non un petardo, che esplodendo avrebbe potuto avere conseguenze devastanti tra la folla.

Una foto senza il bisogno di ulteriori commenti né di panegirici retorici: questa immondizia dagli stadi italiani deve sparire. Perché si tratta di rifiuti umani, di scarti sfuggiti al secchio dell'umido.

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