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LE INTERCETTAZIONI. "Quella società di terroni di merda non ci dà 100 biglietti". QUANDO IL LECCE HA DETTO "NO" ALLA CURVA NORD INTERISTA

Le richieste della Curva Nord nerazzurra erano arrivate per il tramite della società milanese, che era praticamente al servizio dei suoi ultras

MILANO - La Curva Nord dell'Inter chiedeva, i maggiordomi della società nerazzurra eseguivano, si davano da fare, cercavano in ogni modo di accontentare gli ultras per le loro richieste, per fargli guadagnare una montagna di denaro con il “riciclo” dei biglietti col cambio nominativo e di fatto averli sempre schierati al fianco, senza contestazioni, senza guai, senza disordini. E quando le cose non andavano per il verso giusto magari era colpa di qualche “società di terroni di merda” che non si piegava. Come il Lecce.

Nelle numerose intercettazioni che riempiono il fascicolo di indagine che ha portato all'arresto di 19 ultras di Inter e Milan con l'accusa di associazione a delinquere, lesioni, percosse, resistenza a pubblico ufficiale, rissa, estorsione, intestazioni fittizie, emergono anche i racconti che riguardano il prepartita di Lecce-Inter 2019/2020, giocata il 19 gennaio 2020.

Renato Bossetti, capo ultrà della Nord interista, chiese ad un dirigente dell'Inter altri 100 biglietti per la trasferta salentina. La risposta della dirigenza nerazzurra fu negativa, da Lecce non sarebbero arrivate altre concessioni di biglietti e i club o gli ultras rimasti da “sistemare” avrebbero dovuto fare per conto loro, acquistando biglietti nei settori limitrofi, quelli occupati dai tifosi del Lecce.

“Non c'è altra soluzione”, ammette sconsolata la società, “i biglietti a Lecce si comprano singolarmente, ognuno per conto suo, qui non arriveranno biglietti”.

A quel punto Bossetti diventa una furia, con minacce, bestemmie e urla al dirigente nerazzurro, ponendo l'accento su questa “società di terroni di merda e mongoloidi”, minacciando l'Inter di portare comunque a Lecce 100 persone senza biglietto al solo scopo di creare disordini e problemi di ordine pubblico che sarebbero gravati sul Lecce stesso oltre che sull'Inter.

Alla fine la polemica tra l'ultras e la società rientra, magari con la promessa di qualche altro “ristoro”, recupero del disagio…, ma a Lecce quei 100 poi non metteranno piede.

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