Lecce col mal di trasferta
Sotto accusa anche l'attacco
LECCE- Foggia, Ischia e Barletta, 3 trasferte e 1 punto per il Lecce che è passato dalle mani di Lerda a quelle di Pagliari; 1 punto in 3 partite e la vittoria che manca dall'importantissimo successo sul campo del Benevento, quasi 2 mesi fa (23 novembre): un dato che inizia ad essere preoccupante.
Contro il Barletta poteva essere l'occasione giusta e le cose sembrava che si stessero mettendo per il verso giusto, solo che ad un certo punto la buona sorte pare aver voltato le spalle al Lecce, prima il problema di Doumbia, passando per il rosso a Sacilotto sino al rigore concesso per fallo di Lopez: 3 episodi avversi che hanno cambiato la partita ai danni della formazione giallorossa. Ma attaccarsi agli episodi è un discorso spesso pericoloso, che tralascia gli errori fatti nei 90'.
Mal d'attacco - Il Lecce deve invece valutare un dato importante, per capire cosa manca per ambire al play off. Qualcosa in attacco, sicuramente, nonostante le cifre "drogate" da qualche goleada, perchè i giallorossi sono una formazione poco prolifica. Contro il Lamezia, in una giornata in cui Miccoli e Moscardelli hanno fatto gli straordinari, è mancato solo il colpo di grazia, ma in una giornata come quella di Barletta a Pagliari è mancato un vero e proprio "Piano B" per l'attacco. Il tecnico, con Miccoli infortunato ed Herrera non tesserato, non aveva l'uomo di fantasia che doveva agire alle spalle di Moscardelli che eroicamente sta tirando avanti la carretta da solo.
Dramma Della Rocca - La statistica degli attaccanti è tragica, tolti Miccoli e Moscardelli, Della Rocca ha realizzato 1 rete in tutto il campionato; meglio ha fatto Doumbia che è a quota 4. A questo punto l'attesa per vedere all'opera Herrera si fa quasi impaziente, ma serve un intervento sul mercato per portare alla corte di Pagliari un giocatore in grado di realizzare quei gol pesanti che possano permettere al Lecce di spezzare l'equilibrio o chiudere l'incontro nel momento giusto. Senza un giocatore di questo tipo ogni sogno di gloria rischia di diventare un utopia.
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