Editoriali

Aspettiamo di essere letti..., ma veramente

Di noi si racconta l'immagine "terroristica", mai le esaltazioni

LECCE - Riepilogando dunque non eravamo solo noi quelli brutti e cattivi, i “gufi” o i “terroristi” che vogliono il male del Lecce. Analizzando bene quanto accaduto oggi (CLICCA QUI) almeno abbiamo questa magra consolazione.

Da oggi, alla lunga scia, si uniscono anche “gli insospettabili”. Tutti dietro la lavagna, come noi, che lo scorso sabato 15 novembre ci siamo permessi puramente di segnalare qualcosa già visto e fissato dalle immagini in diretta tv e dalla telecronaca del canale della Lega Pro e poi persino letto il giorno dopo su tutti i giornali (CLICCA QUI): Fabrizio Miccoli ci era rimasto male per una sostituzione non andata a buon fine e rientrando in panchina aveva manifestato apertamente il suo dissenso, il suo “dispiacere” come l’ha chiamato oggi in Conferenza Stampa, per non aver potuto dare un contributo sul campo alla causa del suo Lecce. Amen. Basta. Una notizia, del resto, quando è una notizia è appunto tale. Una notizia mai smentita nei suoi contenuti (tra l’altro). Niente di giornalisticamente più pulito che raccontare i fatti.

Apriti cielo. Sono seguite scomuniche e inviti a non comparire in Sala Stampa, le porte aperte – le nostre – a ogni genere di chiarimento e confronto sereno, le porte chiuse – quelle pure – alle conferenze stampa. Al primo colpo.

Poi ti guardi intorno, leggi altrove, e noti il doppiopesismo per gli “insospettabili”, i buffetti sulle guance per chi dà Miccoli al Termoli (una comica) o in gita “sospetta”, di chi parla di nervi tesi tra il bomber di San Donato e Lerda, di chi lo consegna già al passato dandolo per ceduto a gennaio. Insomma, botte "forti", che però davanti al nostro “scandaloso” articolo del 15 novembre passano per pagine da educande. Da tutte queste balle spaziali, tra l’altro, il nostro sito contemporaneamente si tiene alla larga. Non menziona. Non ri-pubblica. Ci sembrano forzature, appunto, e lasciamo perdere. Noi pensiamo alla polpa, ma nessuno lo nota come un atto di buona volontà nei confronti della pacificazione dell'ambiente.

Noi perseguitati? No, non diciamo questo. Ma almeno “attenzionati”, quello sì, più degli altri e in maniera più netta, quasi senza appello. I numeri danno fastidio all’ambiente, l’autorevolezza dei collaboratori di questo sito non va giù a qualche santone delle materie d’inchiostro. Allora meglio raccontare in giro di sololecce.it quando attacca (cosa vuol dire poi attaccare? Non l’abbiamo mai fatto deliberatamente, abbiamo solo raccontato fatti – ripetiamo mai smentiti come invece la figura barbina di oggi insegnerebbe a qualcuno – ), perché quando racconta i temi positivi di questa squadra è meglio non dirlo (al gruppo dirigente) che c’è un giornale on-line autorevole, che sa mettere entusiasmo, fantasia e bella scrittura nelle vicende del Lecce.

Sì, quando raccontiamo vittorie trionfali (CLICCA QUI), quando elogiamo scelte tattiche (CLICCA QUI), quando snoccioliamo i numeri da primato del Lecce (CLICCA QUI) o quando mettiamo entusiasmo all’ambiente (CLICCA QUI), come tante altre volte, potremmo infilare decine di esempi, beh, allora non ci siamo, meglio non farci conoscere in giro, qualcuno potrebbe perdere rendite di posizione. Quei giorni il nostro sito non lo si racconta mai, al gruppo dirigente di questa società. Quelli sono i “gufi” e i “terroristi”, tali devono restare.

Eppure verrà un giorno, chissà, che tra un click e l’altro anche chi di dovere, ai piani più alti, gli unici che contano, si imbatterà nell’entusiasmo delle nostre pagine e nella voglia di riprenderci la Serie B che ha anche questo sito, come la società e come i calciatori. Magari, chi sta lì in alto, quel giorno invece di avere tra le mani passati da qualche santone sempre i soliti articoli da “gufi” o “terroristi” avrà anche lo spazio per leggerci. Come fanno i nostri lettori. Migliaia. Che lo sanno, quanto entusiasmo trasudano le nostre pagine. Aspettiamo di essere letti. Letti veramente.

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