Il mal di trasferta frena il Lecce
Con la Juve Stabia altro pari, fuori casa ritmo da playout
LECCE - La sindrome da trasferta è ancora fatale al Lecce di Lerda. Anche a Castellamare di Stabia i giallorossi hanno fallito l'appuntamento con la prima vittoria esterna di questo campionato. Non è bastato il guizzo di Moscardelli, che aveva sbloccato il risultato confermando il suo momento di grazia (terzo gol consecutivo dopo i centri con Messina e Casertana). Ancora una volta, come già accaduto con Lupa Roma e Messina, il Lecce si è fatto rimontare, lasciando per strada punti pesantissimi. L'incapacità di coservare il vantaggio iniziale sta costando carissimo al Lecce, che ha dilapidato un patrimonio di 7 punti, nelle tre occasioni in cui era passato un vantaggio. Un bottino prezioso che, se conservato, avrebbe permesso al Lecce di essere in testa alla classifica.
Ritardo - Il pari di Castellamare, in realtà, brucia meno delle sconfitte di Aprilia e Messina. Per la forza degli avversari e la situazione di oggettiva emergenza (non è facile rinunicare contemporanemante a otto potenziali titolari), il pari strappato alla Juve Stabia può essere considerato un punto guadagnato. Nel complesso, però, quando si esprime lontano da casa la formazione giallorossa dà sempre la sensazione di un'incompiuta. I numeri sono spietati. Con tre punti conquistati in trasferta, nel girone C della Lega Pro i giallorossi viaggiano a un ritmo da play out: hanno fatto peggio solo Paganese, Aversa (2 punti a testa), Barletta e Martina Franca (1 punto).
Cambio di marcia - E' indispensabile cambiare marcia in trasferta, per non allontanarsi in maniera inesorabile dalla vetta della classifica. Perchè non può bastare il ruolino di marcia esaltante del Via del Mare (quattoro vittorie su quattro), per cullare sogni di promozione diretta. Il big match di Salerno, in programma venerdì prossimo, può essere un'occasione irripetibile: per invertire la tendenza e recuperare il terreno perduto nei primi 50 giorni di campionato.
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