Da non perdere. PALAIA DURISSIMO: "follia blasfema pensare di ricominciare ora"
L'intervista al Responsabile dell'Area Sanitaria del Lecce: le sue parole dure contro il sistema calcio
LECCE - Oggi a Roma si gioca una partita decisiva per la ripresa o meno del campionato, con la riunione del Comitato Tecnico Scientifico della FIGC che prenderà una decisione ufficiale su tempistiche e modalità di rientro all'attività agonistica.
Tra chi si schiera contro una frettolosa ripresa del campionato c'è il Responsabile dell'Area Sanitaria del Lecce, Giuseppe Palaia. Ecco il suo pensiero, piuttosto netto.
Non ci sono presupposti - "Al momento non ci sono i presupposti per giocare, per permettere agli atleti di allenarsi nè per altro. Ci sono presidenti che spingono per rimettere in moto il giocattolo. Solo ipotizzarlo, in una fase in cui ci sono tante vittime e mentre infermieri e colleghi sono in prima linea nella lotta alla pandemia, pagando anche con la vita, mi sembra blasfemo".
Protocolli folli - "Leggo cose fuori dalla realtà, c'è chi invita ad eseguire tamponi sui calciatori ogni tre giorni, ma i kit sono forniti solo dall'Unità di Crisi Sanitaria e non sono illimitati. Ogni kit utilizzato per un calciatore ogni tre giorni è sottratto a un paziente normale, ai cittadini che hanno la stessa dignità. Si potrà tornare in campo solo quando la situazione sarà sotto controllo e oggi non lo è".
Distanziamento impossibile - "Si parla di allenamenti scaglionati, di distanza tra gli atleti. Come sarà possibile svolgere esercitazioni tattiche senza contatto fisico? E in partita"?
Campionato a rischio - "Nelle condizioni attuali è impossibile immaginare di completarlo, più in là vedremo. Magari da settembre. Un aiuto potrebbe arrivare dai test immunologici, quando saranno validati dagli organismi competenti e poi eseguiti. Con l'arrivo del caldo, poi, comprenderemo se questo virus respiratorio, come altri, vedrà diminuire il suo impatto".
Perplessità grande - "Cosa accadrà quando ci sarà un calciatore positivo a campionato ricominciato? Ci fermiamo di nuovo? Quella squadra non gioca? I dubbi sono davvero tanti".
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