Calori tra gioie, esoneri e città sparite dal calcio
Ecco il curriculum del bravo ex difensore
LECCE - È in cima ai pensieri dei Tesoro per il dopo-Lerda.
Da calciatore difensore arcigno, a volte rude, vecchio stampo, classe ’66 e 257 presenze in A con l’Udinese. E quel gol sotto la pioggia a Perugia che scucì lo Scudetto di dosso alla Juventus nel 2000, regalando un campionato incredibile alla Lazio (GUARDA QUI).
È Alessandro Calori, toscano doc, aretino, in panchina un’eterna promessa non ancora mantenuta.
Da 9 anni fa il tecnico, con alterne vicende: 4 esoneri (Triestina, poi fallita, Sambenedettese, poi fallita, Padova, poi fallito, e Novara), 1 retrocessione in C con l’Avellino e la bellissima pagina sportiva e romantica del piccolo Portogruaro portato in Serie B nel 2010, l’apice della carriera da allenatore. Il modulo prescelto da Calori è il 4-3-1-2 “fantasia”, con organizzazione maniacale dietro e spazio all’inventiva in avanti.
Che sia il Salento la terra del riscatto?
La Redazione
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