Tesoro "scende in campo" contro l'arbitro Lanza
Ecco la nota ufficiale della società di Piazza Mazzini
LECCE - Non la consueta ira funesta utilizzata in altre sedi e quando si tratta di colpire altre categorie, ma giusto uno scappellotto, una tiratina d’orecchie bonaria giusto per non andare in contraddizione con i sentimenti popolari che vorrebbero ben altre punizioni per Lanza di Nichelino.
Il Presidente del Lecce Savino Tesoro prende carta e penna e pur con toni soft dettati dagli obblighi federali si lancia nel suo atto d’accusa alla classe arbitrale. Ecco di seguito la nota pubblicata da questa mattina sul sito del Lecce a firma del Presidente del club.
“Fermo restando l’assoluta buona fede della classe arbitrale tutta ed in particolare del signor Lanza, non posso che dolermi (non “duolermi” come il termine che recita il comunicato, che però non appartiene alla lingua italiana) per l’aver notato una continua vessatoria condotta arbitrale monodirezionale e, pur convinto che si è trattato di una mera giornata-no del direttore di gara, credo fosse opportuno esprimere con questa nota il pensiero e la ferma protesta della società e dell’intera tifoseria dell’U.S. Lecce. Invito tutti a fare un profondo esame di coscienza e comprendere che non si possano vanificare gli sforzi, economici e non, posti in essere da una società di Lega Pro, come il Lecce, con una condotta di gara che è sembrata a tutti all’egida di un continuo, grave e grossolano errore, solo e soltanto in una unica direzione. Ribadendo il profondo rispetto verso ogni organo, ivi compresa la classe arbitrale per il difficile lavoro che pure questa svolge, sono certo che si comprenderà tale legittima e civile doglianza, volta soltanto al rispetto delle regole del gioco in modo da permettere a chi è davvero più forte di vincere una gara di calcio”.
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