E' IL "GOTTI-DAY": qui "LIVE" la presentazione del nuovo allenatore del Lecce
Dalle 13 in diretta dalla "pancia" del "Via del Mare", con tutti gli aggiornamenti minuto dopo minuto
LECCE - Buon pomeriggio dal “Via del Mare”, dove alle 13 parlerà alla stampa il nuovo tecnico del Lecce Luca Gotti, che sarà presentato alla stampa dai DS Corvino e Trinchera.
SoloLecce.it seguirà questa conferenza stampa in diretta per voi, aggiornamento dopo aggiornamento.
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Il tecnico Gotti, i DS Corvino e Trinchera sono arrivati puntuali nella “pancia” del “Via del Mare”. Tra pochi minuti inizieremo la nostra diretta, dopo la serie di pose fotografiche e davanti alle telecamere del nuovo arrivato per gli operatori della comunicazione di giornali e tv.
La conferenza stampa sta per cominciare, prende la parola il Direttore Sportivo del Lecce Pantaleo Corvino.
Sviluppi difficili - “Ci siamo trovati nelle ultime ore ad affrontare delle situazioni improvvise, che non erano preventivate. La prima situazione, i fatti di domenica, ha portato la società a prendere delle decisioni inaspettate, trovandosi senza allenatore. E' stata una situazione difficile da affrontare, non è facile fare il meglio davanti a situazioni così complicate, non di tutti i giorni. E non sappiamo se ci siamo riusciti, lo scopriremo a fine stagione”.
Ringraziamento a D'Aversa - “Va il nostro grazie, di tutti, per l'impegno e il lavoro quotidiano che ci ha messo con grandissimo sforzo. Si è dimostrato all'altezza di tutto quel che abbiamo chiesto”.
Orgoglio personale - “Possiamo dire che tutti gli allenatori che abbiamo scelto in questa gestione abbiano dimostrato il loro valore, anche D'Aversa che attualmente sarebbe stato salvo. Così come Baroni si è dimostrato allenatore capace di vincere un campionato e di salvare la squadra in A ed oggi ha l'apprezzamento anche di tutti i suoi ex critici di Lecce e provincia”.
Risultati - “Con 4 mercati soltanto e oltre 60 partite di fila in A in nessuna di queste giornate ci siamo ritrovati tra le ultime 3 in zona retrocessione, con il monte ingaggi più basso del campionato. E nessuno mi aveva chiesto di vincere nulla, mi avevano chiesto soltanto di ricostruire il calcio leccese dopo il dissesto finanziario successivo alla retrocessione e alla pandemia”.
Non si può lavorare così - “Mi voglio sfogare, sono convinto che non si possa lavorare in un ambiente così, con un punto di vantaggio sulla retrocessione e un ambiente convinto che sia tutto da buttare, che tecnici, direttori sportivi e tutti debbano andare via”.
Abituarsi alle sconfitte - “Se cadiamo come cadiamo noi il calcio esiste e ci si rialza, se cadiamo come cadono gli altri non vedremo grande calcio da nessuna parte”.
Molto colpito - “Sono molto arrabbiato, conosco D'Aversa da oltre 20 anni, non ha fatto quel che ha fatto perché è violento, perché ha perso la testa, ma questo ambiente è malato, c'è gente che si masturba sui social inquinando l'ambiente. E' impossibile lavorare così”.
Nessuna esitazione, nessun altro colloquio - “Non ho contattato nessun altro, in giro tante fesserie, ho parlato soltanto con Gotti e ho contattato soltanto Gotti, il migliore che c'era sulla piazza”.
Prende la parola il nuovo tecnico del Lecce Luca Gotti.
Corsa salvezza - “Mai come in questa stagione apertissima, con tante squadre dentro questa corsa. Il 2023 ho avuto 2 operazioni molto invasive, una a luglio mi ha impedito di iniziare la stagione davanti a tantissime sorprendenti offerte. Ho fatto 6 mesi di stampelle, sono tornato alla normalità, ero sotto contratto, potevo restare ad aspettare il termine della stagione, valutando poi gli orizzonti che mi si sarebbero aperti davanti. La telefonata di Corvino l'ho accolta non certo per convenienza economica, ma perché questa sfida mi può dare delle soddisfazioni, la squadra è fresca, giovane, risponde ad alcuni miei canoni. Poi voglio scoprire questa cornice, questa città, ora c'è l'avventura sportiva, non facile, non è facile, ma da affrontare con forza, consapevolezza che il mare non sarà tranquillo. Abbiamo 10 partite che saranno tutte importanti, a partire da quella di Salerno”.
Corsi e ricorsi storici - “Sono qui al Sud dopo i 2 anni da Vice di Mazzarri alla Reggina in cui allenavo la ‘Primavera’ che a quei tempi si confrontava contro un grande Lecce, quello di Corvino. L'approccio non potrà essere lo stesso di un'avventura iniziata d'estate, qui bisognerà agire subito e non fare danni”.
Contratto - “Ho fatto l'esatto contrario di quel che di norma succede tra allenatore e dirigenza. Ho detto a Corvino che non venivo per un contratto, se ci piacerà stare insieme ci sediamo e vediamo dopo”.
Primo contatto con la squadra e il modulo - “Ho trovato un gruppo elettrico, non ho trovato una squadra spenta. Le vicende come quelle con il Verona hanno ovviamente in qualche modo scosso il gruppo, dal punto di vista calcistico li ho visti vivi. La difesa a 3? Vedremo le contingenze, non trovo molto saggio stravolgere tutto, dobbiamo tenere tutto il buono che è stato espresso con D'Aversa. Il 4-3-3 con Donadoni al Bologna l'abbiamo fatto, non sono concetti che mi sono avulsi”.
Centrocampo - “Ci sono tanti ragazzi che sono delle risorse, da fuori ti fai delle idee che poi da dentro non puoi misurare allo stesso modo. L'undici base di cui si parlava tanti anni fa non esiste, ognuno è anche titolare dei minuti che gioca, padrone di quella prestazione”.
Calma - “Ci vuole molta calma. C'è un orizzonte di 10 partite, chi sta più calmo arriva al traguardo. L'importante sarà avere concetti chiari, condivisi”.
Tante etnie, come a Udine - “Credo che per un certo tipo di società, un club come il Lecce debba appoggiare le sue fondamenta sulla scoperta di calciatori di talento da valorizzare per costruire un circolo virtuoso per avere importanti ritorni economici che sostengano la società. A Udine ho allenato 14 e 17 nazionalità diverse, a La Spezia 19, siamo abituati a lavorare coi ragazzi”.
La situazione - “Il Lecce è stato sempre anche tanto fuori dalla zona retrocessione, di tanti punti, non credo sia tutto da buttare il lavoro precedente. L'animo, la prestazione l'ho vista sempre nelle circostanze in cui ho visto il Lecce in campo, viaggiando in macchina dal Veneto al Salento. Questa è una squadra che è prima nella classifica dei contrasti vinti in A, poi è ovvio sarà ultima in tante altre classifiche parziali, ma è una squadra viva”.
Mini-campionato - “E' un mini-campionato in cui partiamo avanti a 3 di un punto, dietro ad altre di altri punti. Dobbiamo giocare il nostro mini-campionato pensando di essere padroni del nostro destino”.
Ultimi nei calci piazzati - “Dobbiamo vedere anche la realtà delle caratteristiche dei singoli calciatori, anche per struttura abbiamo delle doti e delle caratteristiche che regalano dei centimetri o chili agli avversari”.
Consapevolezza - “Ho consapevolezza che serve bastone e carote, che serviranno anche dei calci nel sedere. La A è impegnativa, impone scelte solitarie, a volte impopolari, e una forte personalità, non serve consenso, servono i risultati. A maggior ragione in tempi così compressi”.
Voglia di parlare di D'Aversa - “La conferenza stampa è finita, ma vorrei dire delle parole su D'Aversa, un ragazzo che ho avuto da calciatore, di personalità e con il cervello che funziona. Non voglio giudicare quel che è successo domenica, ma è abbastanza chiaro che è figlio di frustrazione, della contingenza, non è violenza. Il cervello di D'Aversa funziona molto bene”.
Prende la parola il DS del Lecce Pantaleo Corvino per lo spazio destinato alle domande dei giornalisti.
Aspetti tecnici - “Siamo persone responsabili, abbiamo il dovere di fare tante considerazioni su tutti gli aspetti che ruotano attorno alla squadra. Come facevo a pensare ad un altro allenatore per i risultati che D'Aversa stava comunque portando a casa: un allenatore che non era mai stato nelle ultime 3 posizioni di classifica e che stava lavorando con un budget calciatori di 8 milioni di Euro”.
Ultima fila - “Devo chiedervi se è cambiato qualcosa: siamo quelli di inizio stagione, all'ultima fila della Serie A. Non credo sia cambiato nulla da allora, se ci salviamo è un miracolo sportivo, la società ci ha chiesto equilibrio finanziario. La COVISOC, tutti gli organismi di controllo, ci fanno i complimenti per come lavoriamo. Il nostro calcio è questo, sostenibile. Se gli altri, tutti voi e l'ambiente compreso, avete cambiato obiettivi allora dobbiamo fare le nostre valutazioni, anche la società dovrebbe farle se sono cambiate le aspettative”.
Non gioca bene nessuno - “In questo campionato si può dire che abbia giocato bene il Verona? Che ha vinto con una autorete? Si può dire che giochino tante squadre bene in A? Il mio punto di vista è quello dei risultati”.
La conferenza stampa è terminata.
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