SESSO GUSTO COCA: positivo a Lecce-Livorno, Mazzoni salvo con l'amante cocainomane?
Il Tribunale Nazionale Antidoping con in mano una causa "bollente", quella dell'ex portiere del Livorno fermato a Lecce
ROMA - Il calvario di Luca Mazzoni, esperto ex portiere e capitano del Livorno era iniziato negli spogliatoi del "Via del Mare", il 17 febbraio scorso: controllo antidoping di routine, positivtà ai metaboliti della cocaina.
Un dramma inspiegabile secondo lui e stop alla carriera dopo quel Lecce-Livorno (FOTO SOPRA MAZZONI CHE PRENDE POSIZIONE TRA I PALI SALUTANDO I SUOI TIFOSI).
Dopo ulteriori indagini è venuta a galla una verità clamorosa: a "passare" inavvertitamente di bocca in bocca le tracce di cocaina (molto deboli, infatti si parla di metaboliti della cocaina e basta) sarebbe stata una ragazza frequentata dal portiere toscano fuori dal matrimonio. Una ragazza con cui avrebbe avuto alcuni rapporti sessuali, uno prima di Lecce-Livorno, e che con il normalissimo passaggio della saliva di bocca in bocca avrebbe "contaminato" i risultati delle urine dell'estremo difensore semplicemente con i suoi baci.
Dopo la notifica della positività alle analisi Mazzoni aveva gridato la sua innocenza e di non aver mai fatto uso di stupefacenti, sino a raccogliere la confessione in lacrime dell'ex amante che ora potrebbe scagionarlo davanti alla giustizia sportiva.
Il Tribunale Nazionale Antidoping deciderà il 22 luglio: Mazzoni spera nell'assoluzione per essere stato "vittima" dell'utilizzo altrui di cocaina, la Procura Antidoping vuole 4 anni senza calcio per il portiere che attualmente ha 35 anni e dunque dovrebbe chiudere la carriera.
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