"Quella volta che Michele sull'aereo...."
Lorusso e Pezzella nel ricordo commosso di Cannito
LECCE - 31 anni dopo, il ricordo è vivo come se la tregedia fosse ancora freschissima.
Ragazzi d'oro - E' passato tanto tempo, ma Lecce non ha dimenticato Lorusso e Pezzella, beniamini di un altro calcio che esprimeva valori forti. Per questo il legame resta indissolubile, come spiega Ruggiero Cannito, che è stato compagno di squadra, ma soprattutto grande amico di Ciro e Michele. "Resta un ricordo bellissimo di due ragazzi d'oro - spiega l'ex centrocampista - . Oltre ad essere compagni di squadra, Ciro e Michele per me erano soprattutto due grandi amici. Non mi sorprende che a distanza di anni vengano ricordati con tanto affetto da tutto il Salento, perchè loro erano attaccatissimi alla maglia e questo è un aspetto che non si può dimenticare".
Grandi professionisti - Oltre al legame di natura affettiva, Cannito sottolinea anche le qualità calcistiche dei suoi sfortunati compagni. "Erano anche degli ottimi calciatori - dice - . Ragazzi che avevano molte rischieste, ma che spesso hanno rifiutato proprio perchè non volevano lasciare il Lecce. Ciro ha avuto poi delle esperienze con Sampdoria ed Avellino, ma è tornato appunto per questo, perchè era legatissimo al Salento. Ricordo che Di Marzio fece di tutto per portarci a Catania quando andò in Sicilia, ma noi preferimmo restare qui, perchè sentivamo questa maglia come una seconda pelle".
Paura in volo - Cannito, poi, rievoca uno dei tanti aneddoti che hanno contraddistinto gli anni trascorsi accanto a Lorusso e Pezzella. "Ricordo in particolare un viaggio in aereo. Avevamo giocato e Cagliari ed eravamo di ritorno, su un volo diretto a Roma. Quel giorno c'era un vento fortissimo e prendevamo tanti vuoti d'aria, che facevano sobbalzare l'aereo. Ciro era accanto a me e pregava. Michele tirò fuori dalle tasche le immaginette dei santini. Scherzando, per sdrammatizzare, dissi che l'autista stava prendendo tutte le buche. A quel punto, Michele sbottò < Autista, vai più piano!!! > . Da quel giorno, Ciro non mise più piede su un aereo, mentre Michele ci salì solo qualche altra volta, prima di quella maledetta sera".
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