Su SoloLecce.it. LE PAGELLE POCO SERIE. Non prendetele sul serio
Tornano le nostre "freddure" sulla prestazione dei giallorossi: da non perdere
BRESCIA - Ecco anche per questo turno di campionato le pagelle poco serie di SoloLecce.it. Da non perdere, ma anche da non prendere troppo sul serio..., mi raccomando!
GABRIEL - Incolpevole sulle reti bresciane, si salva nel disastro generale. Attento in uscita, limita i danni. Uomo solo in mezzo al mare. VOTO 6.
ZUTA - E' l'unico che si danna l'anima: non perde un contrasto, fa a sportellate con Martella che incrocia dalle sue parti. I due danno vita a un duello bellissimo, dove emergono entrambi per le rispettive qualità. Ha meno possibilità di altre occasioni per spingere, ma mette dentro gli unici cross commestibili del Lecce, a differenza di Calderoni. VOTO 6.
LUCIONI - Partita opaca per il capitano di giornata. Troppo incline all'errore in impostazione, rischia un pasticcio in avvio di ripresa con la complicità di Meccariello. Lascia strada a Zmrhal in occasione del terzo gol del Brescia. Disattento. VOTO 5.
MECCARIELLO - Poco cattivo, entra in tutte le reti del Brescia. Con Calderoni si perde Spalek per il gol che "spacca" la partita, non riesce ad arginare Ndoj per il raddoppio, è in ritardo e copre morbido come ai giardinetti Aye nell'occasione del 3-0. La sintesi della sua giornata negativa è il pareggio annullato per un fuorigioco che non c'è. Complessivamente però è una notte da buttare. VOTO 4.
CALDERONI - "CaldeRooney" prova a fare il suo senza risparmiarsi, ma trova Sabelli di fronte che è un cliente tostissimo. Ci mette la solita dose di polmoni, ma solo quelli: fa collezione di cross fuori misura o completamente sballati. Condivde con Meccariello la responsabilità del vantaggio iniziale dei lombardi. VOTO 4,5.
HENDERSON - Non una gran partita per il "motorino" del centrocampo, ma almeno dà battaglia. Appare spaesato e sulle gambe, stanco: non arriva mai al dialogo con i compagni, salvo nell'unica occasione in cui arriva al tiro. Non basta. VOTO 5.
MAJER - Fa più danni della grandine su un vigneto di Valdobbiadene. Ancora una volta è chiamato a giocare da play nonostante la sua totale inadeguatezza al ruolo. Perde un pallone sanguinoso che diventa il 2-0 del Brescia che ammazza la partita: è la fotografia della sua gara. La cessione di Petriccione e il caso Tachtsidis hanno creato una bella grana al tecnico, oramai senza un creatore di gioco a centrocampo, e senza volerlo pure allo sloveno che sta perdendo tutte le sue indiscutibili qualità e la sua utilità. VOTO 4,5.
BJORKENGREN - E' arrivato da poco e deve capire il nostro calcio, è evidente. Ma mette in mostra solo giocate scolastiche, facendo cose semplici, elementari. A inizio ripresa Corini lo sostituisce senza troppi grattacapi. Presenza ectoplasmica, giocatori così (se gioca così) ce ne sono tanti anche nelle categorie inferiori attorno al Salento... VOTO 5.
PAGANINI - Debutto opaco: entra quando si potrebbe fare ancora qualcosa, ma non incide. Un colpo di testa loffio e poco altro. Anche il passo non sembra dei migliori: fuori forma. VOTO 5.
FALCO - Corini ha il merito di aver capito il soggetto: a un certo punto gli urla "non nasconderti". Ecco, l'intuizione del tecnico bresciano, elementare per chiunque ma non per chi è accecato dal talento di questo ragazzo, ci lascia ben sperare per il futuro. Così è un calciatore che non serve, non garantisce nessun apporto e costringe all'inferiorità numerica costante. VOTO 4.
STEPINSKI - Disastroso. Mangraviti e il diciottenne Papetti non gli fanno vedere una biglia e lui fa davvero poco per liberarsi dalle loro grinfie. Non scende per creare spazi, non cerca profondità, di tirare neanche a parlarne. Sembra non avere idea del da farsi. Ma del resto già a Verona l'aveva capito anche un medio-basso conoscitore di calcio che non è una punta centrale di grande affidamento nei numeri sotto porta. Se è lui la punta di "peso"... questo Lecce rischia di volare via come un palloncino... Deleterio. VOTO 4.
CODA - Subentra a Stepinski e dunque ha un'autostrada davanti: fare peggio è impossibile. Non è favorito da un centrocampo completamente arido e privo di geometrie, si butta dentro in un paio di situazioni e almeno arriva al tiro, trovando sempre il "muro". Addomesticato. VOTO 5,5.
LISTKOWSKI - Nelle prime uscite ha fatto vedere lampi di classe, al "Rigamonti" invece ogni colpo gli resta in canna. L'impressione è che voglia fare sempre una cosa in più, che voglia sempre forzare la giocata. E' sì un segnale di grande personalità, di convinzione nei propri mezzi, ma il calcio non è il tennis: si gioca in undici. VOTO 5.
PETTINARI - Non ha il tempo di assestarsi che il Brescia raddoppia e la partita diventa compromessa. Prova a dare profondità offensiva al Lecce: è già qualcosa che non era riuscita a Stepinski. VOTO 5,5.
CORINI - Formazione coraggiosa e frutto anche delle necessità. Peccato, le scelte non sono ripagate dai suoi ragazzi: deludono proprio Meccariello, Stepinski e Bjorkengren che in un certo senso arrivano in formazione di partenza chi dopo ballottaggi chi raccogliendo un segnale di fiducia dal mister. Ha il compito ingrato di cercare una quadra a centrocampo, senza un regista che possa ispirare calcio. L'esperimento Majer è fallimentare, Tachtsidis deve essere recuperato "mentalmente", Petriccione è stato ceduto: servirebbe un Corini..., insomma. Ultimo dei colpevoli. VOTO 5.5.
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