SAVINO, UN "COLPO" AL CUORE E AGLI AFFETTI: furto in casa TESORO, via con gioielli e ricordi di famiglia per decine di migliaia di Euro
L'ex Presidente del Lecce si è ritrovato la casa svaligiata: ecco cosa è accaduto
LECCE - Decine di migliaia di Euro di refurtiva, un “colpo” grosso.
I ladri hanno fatto visita all'abitazione leccese dell'ex Presidente del Lecce Savino Tesoro, fuggendo via con un bottino corposo di gioielli, soprattutto, tecnologia, arredi pregiati e una collezione di orologi.
Un assalto da professionisti per una banda che ha agito nella notte in Via San Francesco d'Assisi, nello stesso complesso di abitazioni di prestigio e studi professionali dove vive anche l'attuale Presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani (il palazzo è quello noto per l'esibizione di una testa di maiale mozzata appesa al portone con destinatario delle minacce proprio l'avvocato leccese e attuale socio di maggioranza della società).
Nonostante le ricchezze contenute al suo interno la famiglia Tesoro non aveva mai dotato l'abitazione di un ingresso blindato (la DIGOS avanza l'ipotesi che i ladri siano entrati praticamente con delle chiavi universali) né, anche solo a scopo di prevenzione basilare, di telecamere interne a circuito chiuso. Del “colpo”, insomma, non ci sono tracce né immagini di videosorveglianza.
Attivo in Lombardia e nei paesi della ex Jugoslavia con le sue aziende siderurgiche, Tesoro non ha mai abbandonato le sue residenze leccesi nonostante la fine del suo percorso burrascoso alla guida della società giallorossa. Per questo al mare o in città è solito rifugiarsi lontano dal lavoro appena possibile tra Porto Cesareo e Lecce.
Chiunque si sia introdotto in casa Tesoro, dunque, era ben consapevole delle abitudini dell'imprenditore e del fatto che la casa leccese restasse per periodi lunghi senza residenti.
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