L'intervista sotto l'ombrellone: STOVINI "tutte le mie verità"
In campo e fuori dal campo la storia straordinaria del centrale difensivo
SCANDICCI - A 38 anni non se la sente di dire basta, il pallone è ancora al centro del suo mondo, anche in 2° Categoria; quel mondo che gli ha dato tanto, soprattutto in maglia giallorossa, negandogli solo la cosa che forse avrebbe meritato di più: la Nazionale. E sì perchè Lorenzo Stovini a Lecce è stato un difensore da Nazionale. 160 partite con la maglia giallorossa, dal 2001 al 2006. In tutto 496 partite da professionista, quasi tutte in Serie A. Numeri che esprimono una carriera straordinaria. Lo abbiamo raggiunto sotto l'ombrellone, per una nuova puntata delle nostre interviste estive.
Ora Stovini è sposato (con la bella Isabella Miraglia) e ha una figlia che ha chiamato Viola, come la maglia della sua Fiorentina...
Casellina - "Quest'anno ho giocato in 2° Categoria Toscana, al Casellina, ma solo per divertimi (FOTO SOTTO LA FESTA NEGLI SPOGLIATOI). Il mio attuale impegno prevalente è coordinare gli osservatori della Sampdoria in tutta la Toscana".
Indimenticabile - "Lecce è stata una tappa indimenticabile della mia vita, una bellissima esperienza sportiva. Ho solo splendidi ricordi".
La partita - "Più che una partita un intero girone, quello di ritorno con Delio Rossi in panchina. Arrivarono dal mercato elementi che ci fecero fare il salto di qualità (Bolano, Sicignano e Franceschi). Cambiammo passo, iniziammo a volare, eravamo inarrestabili. Facemmo 29 punti nel solo girone di ritorno. Da Champions League. Le vittorie con Inter e Juventus (VIDEO SOTTO) hanno scritto pagine indelebili della storia del Lecce. Penso di non esagerare se affermo con convinzione che se avessimo iniziato 3-4 partite prima a viaggiare a quel ritmo saremmo andati in Europa. Sicuro".
I compagni - "Dal punto di vista tecnico credo sia stato un Lecce irripetibile, da Vucinic a Chevanton passando per tutti gli altri c'era una grande qualità di talento. Personalmente sono andato d'accordo con tutti; ricordo con affetto il portiere Rossi, Chevanton, Cassetti e Marianini".
Tifoseria - "E' stato per me un onore vestire la fascia di capitano, anche se alla fine c'è stato qualche screzio, ma è normale quando le cose iniziano ad andare male sul campo e i risultati non ci sono. Avere quella fascia al braccio è stato un privilegio, i tifosi veri mi hanno sempre rispettato per quello che davo in campo. Io sono grato".
Dentro e fuori dal campo - "In campo ho sempre dato il massimo, sono uscito stravolto di fatica da ogni partita, era la mia caratteristica. Quello che si fa fuori dal campo non deve interessare a nessuno, so che poteva dare fastidio, soprattutto essere invidiati quando si è giovani, ci si diverte e si fa bene il proprio lavoro: tanti si mettono a cercarti i difetti. Ho avuto sempre la coscienza a posto e tanti che ci mettevano la bocca lo facevano solo perchè non volevano bene al Lecce o perchè quando le cose vanno troppo bene ci deve essere sempre qualcuno che deve storcere il naso. Troppa gente nel calcio puntualizza, ci sono troppi professori in tutte le piazze. Gente che ho fatto andare sempre in giro con la coda tra le gambe, perchè in campo Stovini non si discuteva. Per non parlare di come sono venuti a galla quando le cose poi sono andate male: c'è gente che ha goduto finalmente delle nostre disgrazie".
La società - "Rapporti normalissimi, senza problemi e con qualche divergenza alla fine, soprattutto per il rinnovo del contratto, per cui non c'è stata nessuna proposta. Comunque tutti sono sempre stati molto rispettosi e corretti con me; io ho fatto ugualmente, anche se non ero un tipo ruffiano che andava in cerca di accaparrarsi consensi o rapporti stretti coi dirigenti per poi fare qualche richiesta. Mi comportavo normalmente, per me un calciatore conta sul campo".
PUNTATE PRECEDENTI (CLICCA SUL NOME PER LEGGERE L'INTERVISTA):
1 - Serse Cosmi.
2 - Alain Baclet.
3 - William Viali.
4 - Alberto Savino.
5 - Carlo Vicedomini.
6 - Eugenio Fascetti.
7 - Francesco Palmieri.
8 - Fabrizio Lorieri.
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